venerdì 1 aprile 2011

I nostri candidati: Francesca Longo


Francesca Longo non è una donna, ma una persona. E’ nata a Roma, per caso, nel 1956 da madre triestina e padre fiorentino. Il resto è il giro d’Italia in dodici anni, fino all’approdo a Udine, adolescente, e quindi Trieste, causa matrimonio (ma per motivi di lavoro anche Roma e Bassano). E’ una nomade e ne va fiera.
Di pessimo carattere- rovinato da decenni di giornalismo sul campo (in guerra, porto, ecologia, pacifismo) e peggiorato dall’attività di scrittrice di libri sui gap tra generazioni, prima, e poi per bambini e adolescenti (cui Trieste nega diritto di cittadinanza)- è assurta agli onori delle cronache locali per aver difeso la libertà dell’Ursus di navigare al largo con ampio respiro (metafora di un progetto), nonché quella dei giovani di tuffarsi a clanfa ai Topolini, nonostante la ‘privatizzazione’ degli spazi delle evergreen.
Se eletta può garantire, oltre a una presenza costante, un’opposizione feroce a 360° (quindi anche al Sel) in caso di clamorose stupidaggini. Essendo dotata di buona dialettica, ironia, e soprattutto conoscenza della lingua italiana e delle istituzioni (ha fatto parte, da consulente, della Commissione stragi e per quella del Cermis interlocutrice del Ministro della Marina statunitense), è riuscita a rendersi odiosa tra i parolai cittadini.
In linea di massima il suo pensiero è quello semplice di una casalinga: non si fanno le nozze coi fichi secchi (e dopo anni di governo di centrodestra a Trieste mancano pure quelli), ma si può provare a realizzare progetti a costo zero che abbiano ricadute su occupazione giovanile, ambiente, energia o più in generale nel sociale. Un modo per restituire anche cultura a una città depressa.

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