venerdì 1 aprile 2011

I nostri candidati: Mario Reali


Sono Mario Reali, nato a Campotosto-L'Aquila 70 anni fa. Dopo aver lavorato come neurologo all'Università di Firenze e come assistente alla Clinica Psichiatrica Universitaria di Oxford, sono stato folgorato “sulla strada di Trieste” da Franco Basaglia e Franco Rotelli.
Il primo motivo per il quale, nonostante l'età, mi sono candidato per il Comune di Trieste è perchè provengo da una famiglia di muratori che ha subito sulla propria pelle l'arroganza della medicina e i danni della malasanità. Mio fratello, dopo 8 ore passate in ambulanza per le strade di Roma, non c'è più. Sarebbe ancora vivo se avesse potuto usufruire di una sanità ospedaliera e territoriale come esiste a Trieste. Con il nostro 118 e i nostri ospedali non sarebbe mai successo. E' per questo che contestiamo lo spostamento del 118 fuori Trieste: i nostri cittadini devono sapere che viene tolta la spina dorsale del nostro sistema sanitario.

Sono sceso in campo come candidato per continuare a difendere e sviluppare un sistema di salute territoriale aperto ed efficiente e lo sviluppo dell'eccellenza nei nostri ospedali.
Io voglio difendere la sanità triestina, tutte le operatrici e gli operatori, le associazioni dei cittadini, e li ringrazio: perchè da loro ho imparato, con loro ho costruito. Oggi vogliono distruggere tutto quello per cui abbiamo sofferto, lottato, lavorato e con fatica costruito. Oggi Trieste, almeno nella sanità, è un esempio di eccellenza a livello nazionale e internazionale. Non vogliamo che la sanità triestina faccia la fine del porto: luogo di interesse di poltrone per pochi, e non risorsa per tutti, per la nostra città.      
“Meglio feriti e malati che morti”: questa massima, trovata sulla lavagnetta dell'osteria di via Scussa nel 1975, esprime la saggezza triestina. Infatti, dai triestini, io e la mia squadra abbiamo imparato come si affronta la malattia, la povertà, l'etichetta di escluso. Ho imparato perchè nella sanità territoriale e nel sociale bisogna lavorare anche di pomeriggio, di notte e nei fine settimana. Dalla resistenza dei triestini ai lunghi anni di manicomio, ho imparato quali danni può fare la medicina e come rimediare a questi danni. Con Graziella Vattovani, triestina di Capodistria, ho aperto il Centro di Salute Mentale di via Gambini. Con il Distretto Sanitario numero 3, abbiamo rivoluzionato il sistema di cure territoriali. La caserma dismessa dei carabinieri di Servola è diventata l'RSA Casa Verde, punto di riferimento di elevatissima qualità per persone anziane con qualche problema in più. Con Ofelia Altomare abbiamo costruito l'architettura dell'organizzazione di salute territoriale: l'assistenza ha conquistato pari dignità della clinica; la persona non è più stata vista come malattia ma come partner nel progetto di cura.
Voglio difendere il “nostro” lavoro, le pratiche della squadra che dal 1996 è impegnata -ieri a fare, oggi a difendere- ciò che di buono esiste a Trieste nel campo della salute. Questa squadra ha dimostrato capacità di lavorare insieme e di produrre risultati per la cittadinanza: il progetto Habitat-Microaree dedicato ai quartieri fragili della nostra città; la continuità assistenziale tra ospedale e territorio; il pronto intervento domiciliare socio-sanitario. Sono solo alcune punte di eccellenza derivate dal lavoro comune tra enti locali, azienda sanitaria, regione. Oggi non è più così: non si vedono sinergie, casomai soppressione o spostamenti di servizi verso altre province. Oggi ad esempio la persona con complicanze derivate dal diabete, deve andare in ambulanza a Monfalcone per trovare risposte che sicuramente l'ospedale e i distretti di Trieste sanno dare con eguale efficacia.
Vorrei entrare in contatto, sia direttamente, sia attraverso il blog di Sinistra Ecologia e Libertà, con tutti i triestini che hanno suggerimenti da dare e problematiche irrisolte da porre su questioni ancora aperte:
Perchè così pochi appartamenti per anziani che non ce la fanno a vivere da soli e così tante case di riposo, dove si vive peggio e che costano di più?
Perchè tanta facilità nell'allontanare i figli di donne o famiglie in difficoltà? Perchè mandare questi figli in comunità lontane dal loro territorio e dalle loro vite? Perchè si riduce il sostegno scolastico agli studenti con problemi personali, sociali o familiari?
Perchè ancora tanti malati gravi non hanno lo specialista di riferimento (continuità terapeutica) se non hanno i soldi per pagarselo privatamente?
Perchè vengono tagliati  fondi  e  progetti destinati alle periferie a favore dei “salotti buoni” della città?
Perchè le circoscrizioni non acquistano, come nelle più importanti città europee, il ruolo istituzionale di municipalità?
Voglio lanciare una proposta a tutti i politici di Trieste, sia di maggioranza che di opposizione: chiedere alla regione, allo scopo di non scippare Trieste, di non destabilizzare quanto costruito finora.
Aspetto le vostre voci, gli altri vostri “perchè”, scrivetemi sul blog http://seltrieste2011.blogspot.com/2011/04/i-nostri-candidati-mario-reali.html

6 commenti:

  1. LA VOCE DELLA GENTE - IO SONO NOI SIAMO

    intitoliamo così il dibattito che vorrei aprire con questa lettera

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  2. per il mio programma su sanità e politiche sociali si veda, oltre a questo blog, il sito del FORUMTRIESTE2011

    www.forumtrieste2011.it

    http://forumtrieste2011.wordpress.com/grandi-temi/3-la-sanita/

    http://forumtrieste2011.wordpress.com/100-progetti/d-politiche-sociali/

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  3. Felice di ricevere la notizia della sua entrata nel campo della politica come candidato. Trieste, come tutta l'Italia ne ha bisogno di un vero cambiamento, di riavere i livelli di qualità di vita, libertà di espressione, rispetto nel mondo.
    So del suo impegno, esperienza e capacita. Mi auguro che una persona della sua taglia riceva il supporto della cittadinanza di cui ha bisogno. Spero di poter votare da queste lontane terre dell'Argentina, dove ora mi trovo, e cosi contribuire dal mio piccolo a questa grande impresa. visto che ho pure vissuto in via Scussa e conosco le osterie di quella piccola strada, dopo aver letto i suoi scritti sopra, vi invio i miei cari saluti anche con un po' di nostalgia.

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  4. Se i cambiamenti operati da lei e le sue equipe nel campo della salute mentale e della sanità territoriale del terzo distretto, con il progetto SUR, quello per giovani, quello per anziani, etc, si potessero estendere ed approfondire, sono sicura che la sanità migliorerebbe cosi come la qualità di vita di tutti i triestini. E il suo un approccio che va oltre lo strettamente sanitario, uno sguardo da cui non scappano le contraddizioni che le periferie vistosamente mostrano.

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  5. OSS, infermieri, precari della sanità: una delle cose più importanti di questa mia breve campagna elettorale è di aver approfondito la conoscenza, che già avevo per il mio lavoro passato, dei turnisti di Cattinara. Hanno gli stipendi tra i più bassi d'Europa, hanno sulle spalle il peso più grande dell'assistenza individuale ai pazienti, e Trieste come l'Italia è fra gli ultimi in Europa per la valorizzazione delle professioni sanitarie, 50 anni indietro rispetto all'Inghilterra.

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  6. Mario Reali è una persona che ha dedicato gran parte della sua vita alla sanità e lo sta facendo tutt'ora; essendo in pensione potrebbe starsene tranquillo ed invece no, si mette in gioco per difendere la sanità triestina, sanità che conosce molto bene e quindi tutti noi avremmo un motivo valido per soffermarci un po' a pensare e dare un sostegno a chi potrà, anche in futuro, dare una mano ai malati ed ai loro familiari e difendere ciò in cui ha creduto e creato nei suoi anni di lavoro come psichiatra.
    votate votate votate..........soprattutto ora al ballottaggio, Trieste ha bisogno di ognuno di noi!!!!!
    Lilia Debiasi

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