domenica 3 aprile 2011

Trieste Città Condivisa - Programma Elezioni 2011


Noi di Sinistra Ecologia e Libertà di Trieste non vogliamo più vivere in una città divisa da antiche e nuove barriere.
Quante diverse Trieste conosciamo? C’è la Trieste del centro città e la Trieste delle periferie, la Trieste degli anziani e quella degli adolescenti, la Trieste del Carso e la Trieste del Molo Audace, la Trieste dei bambini e quella delle case di riposo. C’è la Trieste degli sloveni, quella degli italiani, quella delle diverse comunità linguistiche e religiose e quella degli immigrati. E ci sono molte altre città ancora: la Trieste di chi sta bene, quella di chi soffre e quella di chi sente di non farcela più; la Trieste di chi studia e la Trieste di chi lavora, la Trieste dei pensionati e quella di chi un lavoro non ce l’ha più o magari non ce l’ha mai avuto.
Viviamo tutti assieme ma divisi da barriere invisibili, che poi tanto invisibili non sono: si chiamano nazionalismi, ottusità, paura dell’altro, egoismo…no se pol! Sono ostacoli che non ci permettono di incontrarci, di conoscerci e magari piacerci.
Viviamo nella nostra città come in tante realtà parallele che non si incontrano mai, ognuno chiuso nel proprio gruppo di appartenenza, nel suo territorio delimitato da quattro vie.
In questo lembo di terra, stretto fra Carso e mare, è venuto il momento di cambiare, perché siamo convinti che cambiare si può. È ora che tutti questi mondi si incontrino e incomincino a parlare tra di loro, che trovino insieme le soluzioni per una vita migliore, un benessere e una forza che deriva dalla consapevolezza di appartenere tutti ad un’unica e stessa comunità. Siamo tutti triestini, tutto questo è Trieste.
Vogliamo riconnettere tutti questi mondi e riconnetterci a tutte le nostre diversificate realtà, vogliamo costruire una nuova identità culturale che tenga conto e sia rispettosa di tutte le diversità che convivono sul nostro meraviglioso territorio. E sappiamo che questo è possibile perché lo viviamo ogni giorno sulla nostra pelle. Incontriamo ogni giorno amici e conoscenti sloveni, croati, italiani e cinesi, ebrei, mussulmani e cattolici. Tutti loro, tutti noi, facciamo parte di questa nostra città, cittadini a pieno diritto, residenti da sempre e non residenti, con le stesse opportunità, gli stessi diritti e gli stessi doveri.
Trieste è vostra e nostra.

  La città da riconnettere

Aspiriamo a dare a Trieste una nuova identità che tenga conto delle diversità culturali, linguistiche e religiose e che sappia metterle in relazione fra di loro, una città nella quale la minoranza slovena, con la sua realtà e le sue istanze, viva una cittadinanza piena e riconosciuta, dove tutti e tutte, anche migranti e non residenti abbiano le stesse opportunità e gli stessi diritti. Noi di SEL proponiamo una città capace di riconnettere il centro con l'altipiano e le periferie attraverso una rete di servizi sociali, culturali, ricreativi ed educativi volti a sostenere l'autonomia delle persone. Allo stesso tempo vorremmo che Trieste si ricollegasse ai vicini comuni sloveni e croati, in un’ottica di condivisione delle risorse e dei patrimoni e della messa in campo di politiche transfrontaliere.
In particolare pensiamo sia urgente e necessario:

      • risanare, riqualificare e valorizzare le periferie, l'altipiano e i quartieri di edilizia sociale anche attraverso la moltiplicazione dei servizi culturali e soprattutto degli spazi per i giovani;
      • realizzare indicazioni e insegne bilingui su tutto il territorio comunale e applicare la normativa più ampia, anche dove non vincolante, prevista dalla legge 38/2001 riguardante le norme per l'esercizio del diritto all'uso della lingua slovena;
      • attivare le leve sociali della solidarietà per promuovere nuove politiche culturali nei confronti dei migranti e fare in modo che il Comune si faccia promotore del raccordo e del coordinamento di tutte le realtà del volontariato o del terzo settore che operano in quest’ambito;
      • abbattere le barriere culturali, sociali, economiche e architettoniche che impediscono ai diversamente abili di esercitare il pieno diritto di cittadinanza;
      • realizzare una metropolitana leggera per connettere il Carso e la città sviluppando la rete ferroviaria già esistente;
      • collegare con una rete di trasporto pubblico Trieste alla Slovenia e alla Croazia;
      • promuovere iniziative rionali di interscambio generazionale che facciano tesoro di esperienze pregresse quali per esempio la Banca del Tempo.
La città sociale

Vogliamo costruire una città attenta ai servizi sociali (e non solo attraverso i “bonus” del centrodestra) che sia realmente di sostegno alle famiglie, all’infanzia e all’adolescenza, una città che sappia garantire ai propri cittadini un sistema di vita idoneo e sostenibile. Pensiamo a una città accessibile alle diverse abilità e alle differenze di genere, dove sia possibile redigere il testamento biologico attraverso una procedura pubblica. Immaginiamo una città che sappia valorizzare ancora di più l’esperienza della sua psichiatria e difendere le sue risorse di eccellenza in campo sanitario, a partire dal Burlo, dalla rete dei consultori e dalle esperienze della cooperazione sociale. Pensiamo sia ora di vivere in una città condivisa, nella quale tutta la comunità si prenda cura dei propri anziani attraverso servizi che sappiano preservare e promuovere l'autonomia, dove non ci sia più bisogno di case di riposo, vere e proprie anticamere della morte.
Per far questo intendiamo:
      • incrementare i servizi alla persona, sempre più necessari visto l’elevato numero di persone disabili e di anziani bisognosi nella nostra società;
      • esigere maggiore elasticità di bilancio sui capitoli di spesa destinati ai servizi sociali di base per risposte più adeguate ai reali bisogni delle fasce deboli della popolazione;
      • promuovere politiche sociali e sanitarie per gli anziani tese alla riqualificazione delle case di riposo, alla valorizzazione delle esperienze degli operatori sociali e al monitoraggio della qualità dei servizi (con particolare attenzione alle residenze polifunzionali) al fine di garantire il pieno rispetto della dignità delle persone;
      • potenziare e incrementare i centri diurni pubblici dedicati alla popolazione anziana per favorire la domiciliarità e la qualità della vita;
      • favorire politiche di sostegno all’infanzia e all’adolescenza, incrementando il numero degli asili nido, partecipando alla realizzazione di nidi aziendali e condominiali in accordo con il bisogno espresso dal territorio; incrementare gli spazi verdi pubblici (giardini, campo giochi); sostenere e potenziare al massimo i ricreatori comunali, che sono e devono rimanere pubblici, anche attraverso il riconoscimento e la valorizzazione delle loro funzioni e promuovendo il raccordo fra scuole, ricreatori e famiglie;
      • sostenere e valorizzare la rete dei consultori e promuovere un’ottica di genere nelle politiche sanitarie, convinti che la salute delle famiglie e delle comunità trovi il proprio irrinunciabile perno nella salute della donna;
      • mettere in campo politiche e iniziative pubbliche tese a prevenire e contrastare la violenza su donne e minori, anche attraverso il sostegno alle associazioni e ai centri antiviolenza già esistenti;
      • garantire un'adeguata ripartizione delle risorse destinate alla sanità pubblica sulla base dei reali bisogni della città, tutelare l'integrità dell'ospedale infantile Burlo Garofolo nella sua duplice funzione sanitaria e di centro di ricerca scientifica internazionalmente riconosciuto e valorizzare ancora di più i servizi psichiatrici della città;
      • prevedere per i carcerati percorsi di inclusione sociale che abbiano inizio all’interno della casa circondariale per poi proseguire nella comunità cittadina;
      • creare delle comunità e delle case-famiglia per i senzatetto;
      • prevedere, come avviene in numerose città italiane e soprattutto europee, spazi recintati in zone sia centrali che periferiche (anche nell'ambito dei giardini pubblici esistenti) dedicate agli animali domestici;
      • istituire entro un anno dalle elezioni un pubblico registro per raccogliere i testamenti biologici, possibilmente istituzionalizzando quello già attivo e trasformandolo in un albo comunale;
      • istituire entro un anno dalle elezioni un pubblico registro delle unioni di fatto e delle convivenze, assicurando alle coppie iscritte (anche dello stesso sesso), per quanto legalmente possibile, dei benefici analoghi a quelli delle coppie sposate.
La città della cultura, della ricerca, della formazione

Siamo convinti che Trieste debba diventare una città dei saperi, capace di schierarsi nettamente a difesa della sua università  e delle sue scuole di ogni ordine e grado, e in particolare di quell’immenso patrimonio rappresentato dai suoi studenti, dai docenti e dai ricercatori, da coinvolgere attivamente nella costruzione di un’altra città. Pensiamo inoltre che sia necessario mettere in campo delle politiche di sostegno alle molte istituzioni culturali presenti sul territorio, dai teatri ai festival, dai centri di ricerca ai musei interattivi come l’Immaginario Scientifico, eccellenza perduta a causa della miopia dell’attuale amministrazione comunale. Vogliamo costruire una città della cultura diffusa, dove i saperi possano essere maggiormente distribuiti sul territorio e fra i vari gruppi sociali e linguistici. Vogliamo mettere in campo un pacchetto di politiche specifiche tese a favorire il plurilinguismo e l’interculturalità che siano al contempo di respiro transnazionale ed europeo. A tal fine proponiamo di:
      • valorizzare l’insegnamento della lingua slovena nelle scuole di ogni ordine e grado e avviare progetti sperimentali di istruzione plurilinguistica a partire dalle scuole materne, anche prendendo spunto dai modelli già esistenti in regione e possibilmente con il supporto e la collaborazione di scuole di alta formazione come la Scuola per Interpreti e Traduttori;
      • contribuire a valorizzare la rete di eccellenze esistenti - Università, Sissa, Icgeb, Ogs, Sincrotrone, Elettra, Area Science Park, Mib - oggi separate dalla città e tra loro distanti, promuovendo un sistema interattivo di didattica e di ricerca avanzata, creando opportunità, svolgendo una funzione di raccordo e di sostegno attraverso l’erogazione e il potenziamento dei servizi;
      • incentivare le iniziative culturali anche nelle periferie, sostenendo finanziariamente le circoscrizioni e favorendo eventi e servizi culturali anche nei rioni più distanti dal centro (biblioteche, cineforum, presentazioni di libri, concerti, ecc.);
      • promuovere attraverso il bilancio del Comune una formazione di base permanente per tutti i cittadini e le cittadine di ogni età ed estrazione sociale (italiano L2, arte, informatica, lingue straniere, ecc.);
      • favorire una visione di genere nella cultura;
      • promuovere una gestione ripartita delle istituzioni culturali comunali dando spazio al maggior numero di professionisti possibile;
      • sostenere le istituzioni e le associazioni teatrali e culturali, ovvero i festival e le rassegne già esistenti, promuovendo la nascita di iniziative volte alla coesione sociale;
      • incoraggiare una cultura locale ma di respiro internazionale anche attraverso una maggiore collaborazione con le realtà culturali delle vicine Slovenia e Croazia, e questo sia nei temi che nei contatti da attivare, promuovendo una cultura che sia strumento di conoscenza e stimolo al dialogo fra le culture e i popoli.
La città dei giovani

Vogliamo una Trieste che non svilisca ma che sappia anzi valorizzare le risorse creative e innovative delle giovani generazioni, una città che sia anche a misura dei giovani e attenta ai loro bisogni attraverso l’istituzione di spazi e iniziative capaci di risaltare la loro fantasia, le loro capacità e competenze e incentivando le attività professionali giovanili. Intendiamo perciò:
      • creare su tutto il territorio comunale spazi polivalenti autogestiti di aggregazione giovanile (sale musica, sale prova, centri sportivi, biblioteche) sia attraverso la riconversione di immobili demaniali e militari usufruendo di fondi europei, sia promuovendo e partecipando a quanti più possibili programmi comunitari di cooperazione transfrontaliera;
      • incentivare forme di finanziamento di progetti ideati e realizzati da giovani (attraverso la costituzione di associazioni, imprese, cooperative, spin-off) con un duplice obiettivo: favorire la partecipazione dei giovani alla vita attiva e allo sviluppo del territorio con occasioni di lavoro e rivitalizzare il sistema socio-economico di quest’area con l’energia dei giovani;
      • favorire, in accordo con la Provincia, il potenziamento dei servizi di trasporto pubblico notturno specialmente in estate e nei week-end, anche attraverso la sperimentazione di nuovi servizi (taxi a chiamata, navette, ecc.);
      • creare un sistema efficace per informare studenti universitari e proprietari di case sfitte dei reciproci diritti e doveri e per aiutare l’ERDISU a promuovere soluzioni a basso costo per l’affitto agli studenti anche attraverso il raccordo con le altre istituzioni pubbliche interessate. Prevedere una leva fiscale per gli affitti studenteschi e verifiche delle norme sull’impiantistica e le case sfitte;
      • aprire entro due anni dalle elezioni il maggior numero di punti di accesso alla rete internet possibile.
La città trasparente

Intendiamo promuovere una politica partecipata anche esigendo una maggiore trasparenza nella comunicazione alla cittadinanza delle varie attività dell’amministrazione comunale, attivando strumenti che incoraggino e favoriscano un coinvolgimento costante e un’azione di verifica e controllo da parte dei cittadini e delle cittadine. In particolare pensiamo sia urgente e fondamentale:
      • istituire un coordinamento tecnico fra tutte le pubbliche istituzioni di Trieste per uniformare l'informazione istituzionale, renderla accessibile e garantire che tutti i cittadini e le cittadine possano acquisire informazioni corrette su cosa è necessario fare per ottenere un servizio dall’amministrazione comunale;
      • stabilire per regolamento che per ogni delibera allo studio del Comune sia pubblicato, nei limiti consentiti dalla legge, tutto il materiale preparatorio al fine di garantire la massima pubblicità e trasparenza dei processi decisionali dell'amministrazione;
      • applicare il modello del bilancio partecipato, cioè quella forma di partecipazione diretta dei cittadini e delle cittadine alla vita pubblica; il modello prevede che i cittadini, in gruppi territoriali (per esempio circoscrizioni) e tematici (per esempio categorie professionali e associazioni) contribuiscano in misura determinante a formulare il progetto di bilancio, che tiene conto delle priorità indicate dai gruppi stessi;
      • promuovere la creazione dell’anagrafe pubblica dei candidati, per esempio tramite un sito web che contenga tutte le informazioni necessarie all’elettore (curriculum, percorso politico, reddito, idee programmatiche, ecc.) per scegliere con consapevolezza a chi dare il proprio voto;
      • chiedere un più efficace controllo pubblico delle condizioni retributive e degli standard di servizio negli appalti, anche attraverso il potenziamento dell'Ufficio contratti;
      • equiparare le retribuzioni dei dipendenti pubblici e dei lavoratori impiegati negli appalti comunali;
      • garantire trasparenza e verifiche sulla destinazione a fini sociali e alla manutenzione degli edifici scolastici degli utili di Acegas percepiti dal Comune di Trieste nella sua qualità di azionista di maggioranza.
La città del turismo culturale e ambientale

Pensiamo che sia ora di attivare una risorsa mai veramente sfruttata e fare di Trieste una città del turismo culturale, che però noi intendiamo responsabile, sostenibile e a bassa velocità, in un’ottica di transizione e di cooperazione transfrontaliera, ovvero in un coordinamento e un collegamento allargato dei siti, delle città o delle zone di interesse turistico. A tal fine proponiamo di:
      • valorizzare i beni culturali e ambientali creando un vero sistema di percorsi, progetti ed eventi, anche transfrontalieri, sulla base di esperienze avviate ma mai completate o integrate, come risorsa da offrire ai residenti ma soprattutto validissima attrattiva per il turismo sostenibile;
      • incentivare la creazione di punti ricettivi e di accoglienza per esempio attraverso la riconversione degli edifici carsici inutilizzati in ostelli per i giovani o per il turismo scolastico (settimane verdi);
      • valorizzare il patrimonio storico-archeologico triestino creando itinerari strutturati e rendendo accessibili le aree archeologiche e i punti d’interesse già visibili, in città e sul Carso; coadiuvare l’attività della Soprintendenza per i Beni Archeologici nella conservazione e musealizzazione di nuove aree, esito dei recenti scavi urbani.

1 commento:

  1. complimenti a chi ha lavorato all'editing di questa ultima versione: ora si capisce molto meglio il senso delle nostre proposte. facciamole girare tanto e conoscere tanto qui dalla rete, che soldi per molto altro non ne avremo, è proprio un buon programma

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