venerdì 1 aprile 2011

I nostri candidati: Sabrina Morena


Sabrina Morena ha iniziato il suo lavoro teatrale negli anni dell’università di Trieste, quando si è laureata in lingua e letteratura russa. Ai seminari di Jacques Lecoq e Zbigniew Cynkutis ha fatto seguire un apprendistato al fianco di Glauco Mauri, Nanni Garella, Antonio Calenda, e, in campo cinematografico, Franco Giraldi (La frontiera) .
Ha lavorato come assistente con Giorgio Pressburger nelle produzioni Mittelfest dal 1994 al 1999 e come coordinatrice organizzativa del festival Teatri a Teatro a Trieste (2007-2008). Ha lavorato come assistente di Furio Bordon per Teatro Romano Festival (2005-2006).
Dal 2000 è promotrice e curatrice della manifestazione “Spaesati – eventi sul tema delle migrazioni”.
Ha curato numerose regie, fra le quali Rose di Martin Sherman, James Joyce. Scene di un arrivo di Renzo Crivelli, Un marito di Italo Svevo per il Teatro La Contrada; Il fondo del bicchiere da Mauro Corona, Amiche per la pelle di Laila Wadia, 1791- La dichiarazione dei diritti delle donne delle cittadine per Bonawentura- Teatro Miela. Ha scritto con F. Però Il viaggio di Caterina per il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia – Il Rossetti. E' autrice dei documentari Donne allo specchio, prod. Ass. Spaesati, e A mani Nude, prod. Rai. Sta realizzando con N. Leghissa il documentario Revolutionary Mind.
 Ha insegnato dal 2004 al 2010 “Teorie e tecniche della Recitazione” al DAMS di Gorizia (Università di Udine).


Quando mi è stato chiesto di candidarmi, non me la sono sentita di dire di no perché ora è il tempo cui bisogna lottare per i diritti umani che da più parte vengono continuamente lesi e vilipesi, fra i quali la gestione trasparente ed equa della finanza pubblica.
Anch'io credo di poter contribuire alla costruzione del benessere comune per il fatto che sono una donna, un'artista, una precaria, un'insegnante, una persona comune che conosce bene molte e diverse condizioni umane ed è curiosa di conoscerne altre, disponibile quindi ad aiutare le persone a essere felici e migliorare la propria esistenza. E' questo il compito della politica che deve essere al servizio di ogni singola persona e deve, giorno dopo giorno, unire le persone fra loro aiutandole a vivere insieme pacificamente.

Forse ti posso rappresentare, essere la tua voce nel consiglio comunale: se pensi di sì, ti prego di votarmi.

Come dice Stéphane Hessel, "Creare è resistere. Resistere è creare!"


La cultura delle donne
Intervento in occasione dell'incontro “Un'altra vita davanti”

Innanzi tutto il Comune può promuovere un altro immaginario rispetto alla donna, sostenendo tutte le iniziative che diffondano un'immagine del femminile in tutta la sua completezza, partendo dal raccontare storie di donne di successo e ribaltando quel modello di donna vittima a cui siamo sempre troppo abituati. La donna che agisce nel mondo e lo cambia, come Wangari Maathai, attivista keniota che ha dato vita al movimento della Cintura Verde per rimboschire il suo paese, oppure l'economista indiana Vandana Shiva, che propone un altro modello di sviluppo legato alla terra; o come tante altre donne italiane ed europee che lottano per il benessere mondiale di cui purtroppo si parla poco.

Allo stesso modo la cultura delle donne deve comprendere anche le opere delle artiste, scrittrici, sceneggiatrici, registe, artiste visive, attrici e poete, il cui lavoro il Comune può valorizzare costantemente attraverso i suoi spazi, iniziative, premi, con un occhio particolare alle giovani donne. Sarebbe auspicabile che le “quote rosa” fossero applicate a tutti gli eventi culturali, che dovrebbero avere almeno la metà dei componenti di sesso femminile.

Inoltre, poiché le maggiori fruitrici e sostenitrici della cultura sono donne, soprattutto nella fascia di età dai 50 in su, il Comune potrebbe promuovere un servizio di babysitter in modo da permettere alle mamme di partecipare agli eventi culturali, sia nella fascia pomeridiana che in quella serale.Questo servizio di babysitter potrebbe essere un settore di grande sviluppo che darebbe lavoro a molte persone – da specializzare.

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