domenica 17 aprile 2011

Il programma flash di SEL


Trieste
Donne e uomini, terra e mare, case e cose, interessi e passioni, memoria e speranze: di questo è composto un territorio, di questo è fatta anche Trieste. Con quali idee, con quali strumenti, con quale visione del futuro possiamo governarla con la partecipazione di tutti i cittadini le cittadine? Ecco una sintesi del programma che i candidati e le candidate di Sinistra Ecologia Libertà si impegnano a realizzare.

Tante città diverse
C’è la Trieste del centro e quella delle periferie, la Trieste degli anziani e quella degli adolescenti, la Trieste del Carso e quella del Borgo Teresiano, la Trieste degli asili e quella delle case di riposo. C’è la Trieste degli sloveni e quella degli italiani, quella delle comunità storiche e quella dei nuovi migranti. C’è la Trieste di chi studia e la Trieste di chi lavora, la Trieste di chi è in pensione e quella di chi è precario, c’è la Trieste di chi non ha un lavoro e magari pensa che non ce l'avrà mai. C’è la Trieste di chi sta bene e c’è quella di chi ha paura di non farcela e non riesce a immaginarsi un futuro. 

Una città in transizione
Il mondo sta cambiando e anche Trieste deve cambiare. L’ambiente sta dicendo basta. Petrolio, carbone e gas prima o poi finiranno. L'energia nucleare sta mostrando la devastazione di cui è capace. Anche Trieste deve cominciare a transitare dallo spreco e dalle fonti fossili di energia al risparmio energetico e all’energia pulita e rinnovabile. Ripensare, da subito, a cosa fare nel nostro futuro prossimo, è il nostro programma.

Una città condivisa
Viviamo tutti assieme, ma divisi da barriere invisibili che tanto invisibili non sono: si chiamano nazionalismi, paura dell’altro, egoismo, avidità… no se pol! Sono ostacoli che non ci permettono di incontrarci, conoscerci e magari intenderci. Ricostruire gli strumenti culturali, economici e sociali che formano una collettività rispettosa dei diritti di tutti e di tutte è il nostro programma.

Una città con una nuova economia: verde
Crediamo in una nuova economia, verde, che vuol dire ripensare al cosa e al come produrre, al quanto e quando consumare, ai modi del costruire. Tutto ciò significa riflettere, confrontarci, studiare, attrarre investimenti per riqualificare l’economia della città e creare nuovo lavoro. Questo è il nostro programma.

Una città solidale
C’è una città fatta di pensionati più o meno anziani e di persone senza lavoro e reddito che precipita verso la solitudine e la povertà. C’è una città di bambini che chiede più asili nido. C’è una città di eccellenze sanitarie come il Burlo e la psichiatria che chiede di non essere ridimensionata. C’è la solidarietà di una città verso i suoi abitanti che va ricostruita. Come farlo sta nel nostro programma.

Una città-porto 
Abbiamo il Carso e abbiamo il mare, su cui viaggiano le merci e possono viaggiare le persone. Perché non passano di qua? L'Adriatico è il mare che entra fino al cuore della nuova Europa, quella centro-orientale. Trieste potrebbe tornare a essere il suo porto naturale.  Costruire questa prospettiva è nel nostro programma. 

Una città per i giovani
Trieste città anziana? Sì, se moltissimi giovani continueranno ad andarsene. Riconvertire spazi, promuovere attività ludiche per i bambini e spazi di aggregazione autogestiti per giovani e adolescenti, dare spazio e voce alle loro culture, creare lavoro, dinamicità, innovazione: questo è il nostro programma.

Una città della ricerca 
Viviamo nella società e nell’economia della conoscenza. Il nostro territorio dispone di istituzioni scientifiche, umanistiche e di formazione di eccellenza che tutto il mondo ci invidia: parliamoci, ripensiamo insieme alle scelte da compiere per la città del futuro! Troviamo il modo di far vivere dignitosamente le persone che a Trieste studiano e fanno ricerca. Anche questo è nel nostro programma. 

Una città al servizio dei cittadini
Forse abbiamo perso il senso delle parola “servizio”. Perché dobbiamo prendere ferie per  fare una commissione in un ufficio pubblico? Perché troviamo aperto solo la mattina? Perché l’uso di internet per dialogare con la pubblica amministrazione è ancora limitato? Ripensare ai servizi come motore dell'economia e come un aiuto a lavorare e a vivere meglio è il nostro programma.

Una città di commerci
Già l'Austria aveva organizzato  la nostra città in funzione dei commerci. Mutate le economie locali e mondiali, caduti i confini, si ripresentano le condizioni per modificare la filiera tra produttore e consumatore. Se ha senso comprare un computer prodotto a Shangai, ha forse senso comprare una testa d'aglio prodotta lungo le sponde del Fiume Giallo? Ricostruire l’intera rete di rapporti con il territorio, recuperare il naturale collegamento con il Friuli e l’Istria, fornitori storici della città, fa parte del nostro programma. 

Una città dei beni comuni: acqua, rifiuti, servizi pubblici
Se le “scovazze” non funzionano, non funziona niente. Ma le immondizie di oggi non sono quelle di 50 anni fa, se le bruciamo, inquinano. L'acqua che sprechiamo oggi è molta di più di quella di 50 anni fa. Differenziare, riciclare e fare in modo che l'acqua resti un bene comune sono tutte scelte che sono nel nostro programma.

Una città che risparmia e che produce energia pulita 
Creare consapevolezza nella cittadinanza sull'uso delle fonti energetiche, quelle da abbandonare e quelle da sviluppare, diffusamente, tutti. Combattere gli sprechi. Abbandonare l’inutile rischio del rigassificatore, chiedendoci sempre: quanto costa, quanto vale, quanto inquina? Questo è nel nostro programma.

Una città trasparente
L’accesso all’informazione istituzionale è un diritto. Al tempo dei telefonini, i-pad, computer e libero accesso a internet e televideo sappiamo poco di quello che fa la pubblica amministrazione e niente di coloro che ci governano. Accedere, vedere e giudicare, questo è il nostro programma.

Una città da riqualificare
Attorno alla città asburgica sorgono quartieri popolari pensati come dormitori e costruiti peggio. In centro i vecchi portoni in legno e ferro Liberty sono stati sostituiti da plastica e alluminio. La bellezza viene trascurata, l’efficienza termica e il risparmio energetico non sono mai stati considerati. Riqualificare tutta la città, cominciando dalle periferie, è il nostro programma.

Una città in movimento, nel verde 
Tutti si muovono sempre, ma come? Davanti e intorno a noi l’asfalto e il cemento, dietro il fumo dello scarico. Più trasporto pubblico e mezzi non inquinanti non sarebbero forse meglio? E i parchi e il verde pubblico non sarebbero forse necessari? Ripensare dove, come e con quali mezzi spostarci sta nel nostro programma.

Una nuova città industriale, oltre la Ferriera
Stiamo uscendo dal mondo industriale perché India, Cina e Brasile ci stanno entrando. La nostra ghisa e il nostro acciaio costano troppo. La Ferriera è poco sicura per chi ci lavora e rende l’aria irrespirabile per chi ci abita attorno. Bonificarla e riconvertire l’area attraendo investimenti nel campo delle energie rinnovabili e della logistica creando così nuovi posti di lavoro è nel nostro programma. 

Una città dei cittadini
Mancano posti e situazioni in cui i cittadini e le cittadine possano informarsi, discutere e partecipare alla vita pubblica. Il coinvolgimento di una comunità non si fa parlando dai salotti televisivi: questo è il nostro programma.


A TRIESTE È TEMPO DI CAMBIARE.

IL 15 E IL 16 MAGGIO VAI A VOTARE E
VOTA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
con R. COSOLINI E M.T. BASSA POROPAT



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