Mi chiamo Lidia Mendola ho 66 anni e da sempre desidero vivere in un paese democratico dove i dettami costituzionali: eguaglianza e pari opportunità, trovino ricadute reali nel sistema pese. Per tale ragione ho scelto di laurearmi in servizio sociale (secondo livello) e successivamente di specializzarmi in servizio sociale psichiatrico. Ho lavorato nel servizio pubblico prima come assistente sociale di comunità, poi ospedaliera e con l’evento di Basaglia come assistente sociale psichiatrica sino al pensionamento. A cavallo del pensionamento con l’avvio della riforma sul collocamento obbligatorio, ho presieduto il comitato tecnico di valutazione per l’inserimento dei disabili.
Tali esperienze lavorative mi hanno consentito di fornire spesso strumenti adeguati ai più deboli per evolversi socialmente, emanciparsi dal bisogno e progettare una vita autonoma. Erano tempi in cui in tanti scommettevano e credevano al consolidamento dei diritti di cittadinanza e quindi in uno “Stato sociale” forte che per altro, per mille motivi, nel nostro paese non ha visto mai piena realizzazione. La forza delle teorie dello psichiatra F. Basaglia, la coerenza del suo agire pratico, la mobilitazione sociale di quegli anni mi hanno indotto a credere che il cambiamento era ed è sempre possibile.
Per continuare a perseguire con coerenza quella “ utopia” che mette al centro del sistema l’uomo e i suoi bisogni partendo dal più debole, ho militato da sempre nel sindacato CGIL e oggi nel SEL.
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