martedì 24 maggio 2011

Trieste e la Cultura per essere cittadine e cittadini migliori.

A Trieste si è recentemente aperto un dibattito sulla cultura in seguito alle dichiarazioni del Sopraintendente dei beni artistici Luca Caburlotto. Colgo quindi l'occasione per esprimere quello che penso in merito alla questione, a sostegno della visione culturale dei candidati Roberto Cosolini e Maria Teresa Bassa Poropat.

Credo che la questione della cultura a Trieste debba essere analizzata su più piani. Da una parte vi è la necessità della valorizzazione in chiave turistica dei beni culturali, a partire dal fatto che Il castello di Miramare va segnalato in entrata e uscita a Trieste con dei bei cartelli. Di chi sia la competenza è un mistero, visto che anche Villa Manin è un luogo difficilmente raggiungibile perché non segnalato. Che sia una questione regionale ? Penso che comunque dei cartelli non costino poi così tanto, e quindi anche se ogni ente ne facesse uno, si otterrebbe un ottimo risultato !!!
Se non sappiamo come fare, perché l'Italia non brilla nella cartellonistica turistica, consiglio di percorrere l'autostrada Trieste-Lubiana per vedere come ogni bene culturale e naturalistico sloveno sia valorizzato con chiarezza, invogliando così il turista a recarsi nella località indicata. Il discorso vale naturalmente per tutti gli altri beni presenti sul territorio provinciale e comunale, dal Castello di S. Giusto alla Grotta Gigante. Andrebbero applicati tutti gli strumenti del marketing turistico, depliant, annunci, pannelli, cartellonistica, siti internet ed altro, possibilmente in sloveno, inglese, tedesco, croato, francese ecc. Potrebbe anche essere utile che i pannelli elettronici, di cui si è dotato recentemente il Comune, indicassero gli eventi cittadini come mostre e spettacoli- e almeno in italiano, sloveno e inglese -, anziché indicare il parcheggio Silos “duecento metri a destra della stazione” o intimare agli automobilisti di rallentare la velocità.
Ma questa non è Cultura, bensì turismo culturale. Quando si parla di cultura, bisognerebbe avere in mente una dimensione più ampia, dove Cultura significa arricchimento delle menti e dei cuori delle cittadine e dei cittadini. Quando si pensa all'arte figurativa, al teatro, alla musica e alla letteratura dobbiamo sapere che queste esprimono la parte più profonda dell'animo umano e grazie ad esse l'essere umano sviluppa l'empatia, quella capacità che ci permette di immaginarci la vita e le emozioni di un'altra persona provando sincera compassione per essa. Per questo F. M. Dostoevskij scriveva che “la bellezza salverà il mondo”, nel senso che coltivare il gusto del bello e quindi dell'arte significa coltivare la nostra sensibilità, che ci permette di guardare all' altro essere umano come a un nostro pari con cui vivere in armonia, e non a un “altro” di cui temere o addirittura a un nemico da eliminare, a cui fare la guerra. Questa esperienza, che sperimentiamo chiaramente quando leggiamo un romanzo o guardiamo uno spettacolo di teatro, e sentiamo quando vibriamo con le note di un concerto o davanti ai colori di un quadro, ci consente di diventare degli esseri umani migliori.

La cultura deve avere una sua dignità ben precisa, deve essere concepita e valorizzata come la dimensione in cui la cittadina e il cittadino conoscendo altri aspetti della “commedia umana”, educano se stessi ad essere delle persone migliori, capaci di vivere le une accanto alle altre con rispetto e solidarietà. Questa è la cultura che andrebbe promossa, una cultura capace di coltivare gli animi delle persone, offrendo elaborazioni di alto livello artistico e innovativo; capace di aprirsi veramente alla dimensione europea collaborando assiduamente con i paesi confinanti più vicini, ma anche con quelli più lontani; capace di dare voce a tutte gli strati sociali della società; capace di promuovere l' uguaglianza dando lo stesso peso sia alle artiste che agli artisti; capace di creare coesione fra i cittadini, valorizzando tutte le culture presenti sul territorio; capace di valorizzare i beni e le persone che già lavorano nel campo, dando così un contributo alla crescita
economica della città; capace di educare a un maggior rispetto delle persone, della cultura stessa e dell'ambiente naturale. Questa è la Cultura che Trieste avrebbe tutte le potenzialità per esprimere! Questa è la cultura che può diventare il volano dell'economia! Questa è la Cultura che Sinistra Ecologia Libertà sogna per Trieste ! Al Turismo culturale toccherà poi pubblicizzare questa Cultura.

Sabrina Morena
regista e organizzatrice – Eletta al consiglio provinciale per Sinistra Ecologia e Libertà.

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