lunedì 9 maggio 2011

Salute e lavoro: il Comune garante di un patto per Servola

Nel corso di una conferenza stampa svoltasi giovedì 5 maggio al Caffè San Marco, a cui hanno partecipato:

Giulio Lauri, coordinatore di Sel a Trieste,
Waldi Catalano, operaio per vent'anni in Ferriera e poi segretario generale della Fiom e della CGIL
Umberto Laureni, già dirigente dell'ASS di Trieste e responsabile del settore igiene e sicurezza sul lavoro,

candidati al Comune di Trieste,

Sinistra ecologia libertà ha presentato le proprie proposte ai cittadini di Servola e Valmaura e ai lavoratori della Ferriera e dell'indotto nell'iniziativa programmata nel pomeriggio alla Casa del giovane di Valmaura dal titolo:

"Salute e lavoro: il Comune garante di un patto per Servola".

Dopo avere denunciato dieci anni di promesse mancate da parte di tutti gli attori istituzionali sulla salute della popolazione e sul destino occupazionale dei lavoratori e dell'indotto (a partire dagli impegni presi da Di Piazza e non mantenuti), e valutato come probabile che si possano superare in tempi brevi i 35 sforamenti dei limiti di emissione consentiti dalle leggi vigenti hanno sottolineato come:

- il nuovo Sindaco non potrà sfuggire alle proprie responsabilità sulla salute della popolazione come hanno fatto il suoi predecessore;
- sia comunque necessario che il Comune indìca d'ora in avanti nei prossimi cinque anni una conferenza annuale sullo stato dell'inquinamento e sulla salute della popolazione;
- la nuova amministrazione dovrà rianalizzare attentamente 10 anni di comunicazioni in materia fra ASS, ARPA, Comune e Regione per verificare la coerenza fra i dati relativi all'inquinamento e le scelte politiche compiute in questi anni;
- dovranno essere analizzati attentamente i dati sull'inquinamento della città, a partire da Servola e Valmaura, incrociandoli e sincronizzandoli con quelli monitorati all'interno dello stabilimento;
- sia necessario superare le forti carenze nella gestione dei controlli sulla salute della popolazione da parte della Regione e del Comune, carenze che vanno avanti ormai dal 2005;
- sia necessario rivedere e riavviare una seria analisi epidemiologica sulla salute degli abitanti di Servola e Valmaura.

Per quanto riguarda le proposte per affrontare finalmente il nodo della Ferriera dopo la sua prevista chiusura, in un ottica di cessazione dell'inquinamento e di ricollocazione dei lavoratori della Ferriera e dell'indotto, Sinistra ecologia e libertà chiederà al nuovo Sindaco di farsi promotore e garante di un vero e proprio "Patto per Servola", che coinvolga i cittadini e i lavoratori, restituendo finalmente alle istituzioni cittadine una credibilità persa in dieci anni di amministrazione del centrodestra.

Questo patto, che implica senz'altro anche il coinvolgimento di Regione e Governo, ma che richiede innanzitutto un ruolo forte e convinto da parte del Sindaco e del nuovo Consiglio comunale, e un protagonismo attivo da parte di abitanti e lavoratori, potrebbe incentrarsi su questi punti, su cui la nuova amministrazione si impegnerebbe:

- una presa in carico decisa circa l'individuazione degli ammortizzatori sociali per i lavoratori interessati dalla chiusura, sia in termini di reddito che in termini di formazione per la loro riqualificazione professionale all'interno di attività produttive esistenti e dei nuovi insediamenti che l'Amministrazione si impegnerà ad attrarre;
- l'impiego di parte dei lavoratori nello smantellamento dell'impianto, nella realizzazione della caratterizzazione dell'area inquinata e nella bonifica (tanto all'interno dell'area della Ferriera, quanto nel resto delle aree del sito inquinato che nei prossimi anni dovranno essere interessate dalle bonifiche);
- l'avvio di una fase di negoziazione e concertazione con la Sertubi e il resto dell'indotto nelle scelte che dovranno affrontare per mantenere la propria capacità produttiva in un contesto ambientale necessariamente diverso da quello attuale, salvaguardando i propri livelli occupazionali;
- l'individuazione con l'Autorità portuale delle aree che potrebbero essere utilmente destinate all'attività portuale e alla logistica, escludendo in modo tassativo nuove operazioni di speculazione immobiliare e mantenendo una destinazione d'uso industriale e portuale su tutta l'area;
- l'avvio di un processo di reindustrializzazione nelle aree non strettamente funzionali all'attività portuale, attraendo nuovi investimenti industriali. Nella proposta di Sel, il nuovo Sistema Trieste che scaturirà dalle prossime amministrative potrebbe lavorare, in forte rapporto con l'Area di ricerca, alla realizzazione di un nuovo Distretto industriale delle energie alternative e rinnovabili, che potrebbe attrarre nuovi investimenti finalizzati alla produzione diretta di impianti e tecnologie a questo destinati, proprio nelle aree della Ferriera non utilizzate per l'attività portuale, e nelle altre aree che si renderanno utilizzabili con il procedere della bonifica del resto del Sito inquinato, dando così una risposta concreta al problema del declino industiale della città e della ricollocazione dei lavoratori della Ferriera e dell'indotto.

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